Formazione culturale e personale in ambito analitico

La formazione analitica prevede un percorso culturale e personale che si articola in 2 fasi:


  1. La prima fase dura un anno e si prefigge di approfondire la parte psicoanalitica già affrontata nel triennio di formazione in Counsling Psicodinamico, approfondendo la conoscenza di vari protagonisti quali:   Freud, Jung, Lacan, Montefoschi ed altri, ma anche in ambito Filosofico, Antropologico, Bioetico, di Storia delle Religioni, Mitologia comparata, Biologia, Metodologia ed Epistemologia, Psicopatologia, Clinica psicoanalitica e l’analisi personale, ossia quel lavoro indispensabile per essere veramente formati nell'ambito  della Relazione di Aiuto. 
  2. La seconda fase dura due anni e comprende il lavoro analitico personale,  l'esame di modelli teorici di casi clinici e  la verifica e discussione delle esperienze lavorative   in qualità di Counselor Psicodinamico , portate dai corsisti.

 
Nonostante la lunga tradizione della Psicoanalisi stabilisca con molta chiarezza che non esista la possibilità di conferire il diploma di psicoanalista a nessuno, (a tale proposito si veda la teorizzazione di S. Freud), e soprattutto ribadendo e sottolineando che la psicoanalisi non rientri nelle professioni sanitarie (al riguardo si legga la lettera di S. Freud al Pastore Plister del 1928), tuttavia  l' AEP - PSI°CO  nel rispetto di quanto è in essere in ambito legislativo nel nostro paese, non si vuole porre in alternativa o in contrasto con lo stesso, ma si pone come fine quello di tramandare almeno a livello culturale ed esperenziale la vera natura della Psicoanalisi, prima che la stessa, già umiliata e fagocitata dalla Psicoterapia, non scompaia annacquandosi in realtà che da essa derivano, ma che da figlie, oggi si vogliono trasformare in madri.
 


IL NOSTRO  PERCORSO CULTURALE E PERSONALE IN PSICOANALISI NON MIRA A FORMARE PROFESSIONISTI IN AMBITO PSICOTERAPEUTICO, RITENIAMO LA PSICOANALISI TUTT'ALTRA COSA, MA CONSAPEVOLI DELLA ERRATA INTERPRETAZIONE CHE IN ITALIA LE SI VUOLE ATTRIBUIRE E SOPRATTUTTO AFFINCHE' LA STESSA NON VENGA FAGOCITATA DALLA PSICOTERAPIA, CI LIMITIAMO ALLA SUA DIVULGAZIONE SUL PIANO CONOSCITIVO  ED ESPERENZIALE DEL SINGOLO INTERESSATO.


Riteniamo utile chiarire che tale percorso è nei fini e nelle modalità diverso dalla formazione di ambito psicoterapeutico, regolamentata quest’ultima dallalegge 56/89 e che intendiamo l'ESPERIENZA analitica come uno strumento“trasformativo” attraverso cui accedere all’analisi del profondo, che vede nella risoluzione del sintomo una conseguenza, e non un fine del trattamento.

In questo senso viene sottolineato che NON VERRANNO IMPARTITE COMPETENZE PROFESSIONALI che comportino diagnosi, prognosi e terapia del disagio psichico in alcuna delle sue manifestazioni. La Psicoanalisi si occupa infatti di raccogliere le riflessioni, i dubbi, leidee, i sogni di quanti percepiscono un impedimento all’accesso del potenzialecreativo, alla propria autenticità, al proprio sviluppo, cogliendone il valore,tratteggiando tramite la punteggiatura un discorso altrimenti incomprensibile,accompagnando semplicemente con la presenza. Citando Jung: “tutto ciò che stanell’inconscio vuole diventare evento e anche la personalità vuole svilupparsi dalle sue condizioni inconsce e viversi con interezza”.

La nostra Scuola ha scelto di mantenere una DIVULGAZIONE TEORICA APERTA, ossia non privilegiando un'unica corrente analitica. Si è approdati a tale decisione a seguito di un dialogo svolto negli anni con analisti di formazione diversa che riconoscevano come principale elementoformante la propria analisi personale e supervisione piuttosto che lo studio teorico tout court.


Per questo abbiamo scelto di privilegiare una INFORMAZIONE che vede l’affiancarsi di alcuni dei principali autori della psicoanalisi ad altre nozioni ritenute indispensabili PER LA COMPRENSIONE DELLA MATERIA. A ciò si aggiungerà  la conoscenza di sé e dell’inconscio e che manifesterà le sue inclinazioni sarà possibile sostenere ed indirizzare tali manifestazioni affinché diventino una preziosa espressione di sé e un approfondimento valido della teoria analitica.

La Psicoanalisi divulgata da AEP - PSI°CO è sempre stata e intende rimanere internazionale e laica, un luogo dove si possa incrementare la propia cultura e conoscenza
L'Associazione non sostiene che non debbano esservi forme di regolamentazione conformi alle norme che la legislazione italiana o europea prescrive per l’esercizio delle libere professioni, ma ritiene la legge 56/89 lesiva per il mantenimento nella sua integrità dell’esperienza, della pratica e della ricerca analitica. Si segnala infatti l’adesione della nostra Associazione al manifesto della Psicoanalisi.

La divulgazione della Psicanalisi AEP - PSI°CO rientra nella tradizione della psicanalisi laica, una tradizione che risale a Freud.

Dopo l’approvazione della legge 56/89, nell’ambito della psicologia accademica italiana, si è affermata la tendenza a considerare la psicanalisi come facente parte, in qualche modo, dell’ambito delle psicoterapie, e quindi regolamentata dalla legge Ossicini. Questo è manifestamente tendenzioso, mirante cioè a rendere la legge operativa anche in ambiti che non le competono. Infatti all’atto di approvazione della Legge, il legislatore aveva deliberatamente omesso di nominare la psicanalisi tra le psicoterapie che erano oggetto di legislazione. Una volta realizzata da parte dell’Ordine degli psicologi questa surrettizia estensione, una maggioranza di psicanalisti ha preferito non pensare che, iscrivendosi all’Albo, sarebbe venuta meno la integrità stessa della pratica e quindi minata la sopravvivenza della psicanalisi. E così si è creata una situazione molto ambigua che ha portato la psicanalisi sulla soglia della sparizione. Ricordiamo a tal proposito il parere pro veritate del Prof. Francesco Galgano, che si esprime sulla legittimità della psicanalisi laica, a partire da un esame dettagliato, sotto il profilo giuridico, della legge 56/89.


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